La casella di posta è spesso una giungla, un insieme di offerte, avvisi e carrelli abbandonati. Ma alcune newsletter vengono aperte molto volentieri, e parliamo di quelle che non sono spam ma una risorsa, soprattutto da quando sempre più autori hanno lasciato gli editori online per un percorso indipendente.
Ma cosa rende le newsletter B2B così speciali? La risposta è semplice ma potente: non sono email di marketing, sono email di contenuto con valore.
Mentre il marketing tradizionale cerca conversioni immediate (vendite, download, iscrizioni a webinar), una newsletter B2B ha un obiettivo diverso: fornire valore direttamente nella casella di posta. Insomma, non bisogna per forza cliccare per ottenere qualcosa. E l'email è già il valore.
1. Domandona... Perché??
Perché scrivere una newsletter? Richiede impegno e costanza (per questo non è per tutti), però tra i vantaggi di lanciarsi in questo lavoro troviamo la possibilità di costruire un legame forte con il pubblico, quindi anche con i potenziali clienti.
Come? Educandoli e accompagnandoli lungo il loro percorso decisionale, con l’opportunità di sponsorship mirate, monetizzando a basso rischio con un pubblico di alta qualità e buoni ricavi, e per mezzo di un canale diretto con i decision maker.
Come ha dimostrato Al Iverson - professionista del marketing, del settore delle email e della "deliverability" -, anche con "soli" 1.300 iscritti avere un rapporto diretto con un pubblico di esperti è un bene inestimabile.
2. Regola d'Oro: pensare come un giornalista
Il segreto per una newsletter di successo sta nella mentalità. Un esempio? I marketer si concentrano sui vantaggi dell'azienda, mentre i giornalisti su ciò che il pubblico vuole sapere... Uniamo queste due figure e otteniamo la ricetta perfetta.
Infatti, i contenuti più coinvolgenti sono quelli che offrono un punto di vista personale. Questo suggerisce che vale la pena aprirsi a varie competenze, non identificarsi solo e soltanto con un unico ambito… perché il lavoro è tante cose, non è solo la parola con cui veniamo definiti sul nostro profilo online.
Parola d'ordine? Non aver paura di essere umano. Le persone non vogliono ricevere email da un'entità aziendale senza volto. Vogliono sentire una voce, una personalità. Assumere scrittori con un background creativo, o metterci la faccia in prima persona e condividere le proprie opinioni, costruirà credibilità e autenticità. Ed è un ottimo punto di partenza.
Infatti, l'elemento chiave che emerge sempre più è proprio il desiderio dei lettori di ricevere email da persone reali. Questo rappresenta una sfida per i marchi, che dovranno rivedere le proprie strategie, puntando su scrittori e creator capaci di instaurare un vero rapporto di fiducia.
Come suggerisce Lia Haberman - creatrice e responsabile della newsletter ICYMI, oltre che insegnante di marketing sui social media e marketer influencer presso l’Università della California -, la soluzione potrebbe essere un "universo" di creatori all'interno della newsletter, in modo da alleggerire il carico su un'unica figura e offrire al contempo una varietà di voci.
3. Strategie e tendenze: come fare di più? Elenchiamo le possibilità
- Investire nella creatività: Quindi, mettiamo al primo posto il dare fiducia e libertà ai propri creativi, perché un team di marketing può avere ottime idee, ma è anche la personalità a fare la differenza.
- Non avere paura della tecnologia: Parliamo di scegliere una piattaforma di email marketing che supporti le proprie esigenze tecniche e non tagliare i costi su un aspetto che, trascurato, può danneggiare seriamente il proprio brand, come la “deliverability” (la capacità di far arrivare le email nella casella di posta).
- Sfruttare l'AI con intelligenza: L'intelligenza artificiale può aiutare a personalizzare l'esperienza dei lettori, segmentando l'audience e offrendo contenuti mirati. Si consiglia per questo di lasciare all'AI la gestione dati e nel frattempo affidarsi alle persone giuste per dare quel tocco di personalità che la macchina non può replicare.
- Essere coerente e di nicchia: Restringere il pubblico e colmare una nicchia specifica sono must e portano a un ROI maggiore... qui la parola d'ordine è segmentare!
- Contenuti d'alto livello: l'approccio deve essere lettore-centrico, offrendo valore e soluzioni piuttosto che semplice promozione del marchio.
- Non farsi superare dalle tendenze: L'integrazione di video, audio e contenuti interattivi nelle newsletter sta diventando sempre più importante. Vale la pena seguire questa evoluzione e non restare indietro.
4. Le statistiche svelano una realtà complessa
Siamo onesti fino alla fine: nonostante la crescente popolarità, gestire una newsletter redditizia non è semplice. Solo una piccola parte riesce a farne una professione a tempo pieno. Infatti, all'estero ben il 73% afferma che una newsletter può facilmente diventare un lavoro full-time, ma quasi il 30% guadagna meno di 100 dollari al mese. Solo una piccola percentuale guadagna più di 3.000 dollari al mese.
La principale fonte di reddito per il 26% dei creator sono gli abbonamenti a pagamento. Seguono gli abbonati "freemium" (che acquistano prodotti o servizi) e le sponsorizzazioni.
5. Errori da evitare in ogni caso!
Non siamo pessimisti. La newsletter resta comunque un ottimo strumento, e trasformarlo in qualcosa di successo richiede un'attenta pianificazione. Vediamo gli errori più comuni:
- Contenuti eccessivi o poco focalizzati: Una newsletter sovraccarica o incentrata esclusivamente sull'auto-promozione rischia di essere ignorata.
- Mancanza di cura per il layout: Un design caotico e poco professionale rende la lettura difficile.
- Call to action inefficace: Se non è chiara e persuasiva, il lettore non saprà come agire dopo aver letto il messaggio.
- Frequenza di invio errata: Inviare troppo spesso o troppo di rado può danneggiare il rapporto con il pubblico, per questo bisogna trovare il giusto equilibrio.
- Parole che attivano lo spam: L'uso di termini come "Gratis" o "100% garantito" può far finire le email nella casella di posta indesiderata.
- Mancata segmentazione del pubblico: Inviare un messaggio a tutti, senza tenere conto degli interessi specifici, riduce l'efficacia della comunicazione.
Quindi? Le newsletter B2B sono uno strumento potentissimo, se usate con la mentalità giusta. Conoscerle è una buona occasione per iniziare oggi a costruire relazioni professionali.
E ora? Non resta che contattarci per scoprire insieme la strategia più adatta!

La scrittura è il suo primo e più importante amore. Infatti, non è un’eccezione che si ritrovi a scrivere anche nei momenti di pausa e nelle giornate di riposo. Appassionata di teatro e musica rock, preferisce le passeggiate in solitaria nella natura alle feste rumorose.